Chi siamo

Si dice che per imparare a fare teatro, a fare l’attore o il regista, la cosa essenziale sia “respirare la polvere del palcoscenico”.

Il che è vero, la pratica è la via maestra per imparare ma per noi della “Compagnia del solluchero” questa avventura artistica non è una semplice esperienza ludica, è una sfida ai nostri limiti, alle nostre timidezze, alle nostre insicurezze.

L’idea di una compagnia teatrale per adulti mi è balenata nel 2013; in una realtà così complessa e variegata come la Casa della Gioventù, era come la tessera mancante in un mosaico.

Ho trovato immediatamente la complicità e il supporto a questo mio ambizioso progetto, portare il teatro adulti in oratorio attraverso le persone che fanno l’oratorio. Molti di noi erano alle prime armi, alcuni avevano alle spalle piccole esperienze, ma tutti avevamo una gran voglia di fare bene.

Volevo che il percorso formativo intrapreso non si limitasse alla semplice messa in scena di un testo teatrale ma bensì portare l’attore ad una esperienza di crescita. Il teatro è un arte con una sua unicità, con contenuti specifici e particolari che non necessariamente coincidono con quelli dell’espressione verbale e della parola dialogata, il teatro ha anche altre potenzialità espressive inesplorate.

Da qui il linguaggio del corpo, la gestualità, la musicalità vocale, la postura, la consapevolezza dello spazio scenico, l’intronizzazione del “personaggio”, insomma fare teatro come percorso completo come ricerca di un proprio metodo, qualcosa che funzioni per ciascuno di noi.

Lo spettacolo per noi del gruppo resta un autentico atto creativo dove ogni attore abbassa le resistenze e le censure di quella parte cosciente di noi che ci “critica” e ci “giudica”, facilitando il contatto con il nostro sé più intimo. E’ un processo che si manifesta nelle più note forme d’espressione, in quanto suono, colore, movimento, e che costituisce un’esperienza positiva sia per gli attori sia per gli spettatori presenti in sala.

Nell’ambito del percorso artistico, recitare è un dare messaggi, lasciar cadere segni che possano essere raccolti dallo spettatore partecipe e attento.

La scelta dei testi non è mai casuale, ci permette di fare il focus su alcuni nostri aspetti caratteriali, ma sopra tutto su alcuni temi della nostra società che sembrano sfidare il tempo, riproponendosi con lucida attualità. La complessità di alcuni personaggi è stato terreno di vera e propria crescita artistica per alcuni di noi, e la ricerca quasi spasmodica della perfezione, la cura del dettaglio, sono stati il metro di misura delle nostre possibilità artistiche.

Le esperienze fatte, dal punto di vista relazionale ed umano sono molto gratificanti, ognuno ha contribuito in modo diverso al progetto, cioè creare un gruppo.

Il riscontro positivo da parte del pubblico ci lascia ogni volta in eredità l’energia e una nuova consapevolezza, che ci fa dire “dobbiamo e vogliamo continuare”. In noi è sempre forte il desiderio di continuare questo percorso d’arte, con rinnovato impegno e passione.

Da qui nuove sfide, nuove prove, nuovi impegni ma sopra tutto nuove condivisioni, tempo, passioni, energie, voglia di stare insieme e non smettere di respirare quella “polvere di palcoscenico” che ormai fa parte della nostra quotidianità e a cui non vogliamo proprio rinunciare.

Giuseppe Salamone

Regista

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